È una delle tecniche più avanzate e sicure di chirurgia refrattiva. Eppure persistono ancora molti pregiudizi e dubbi che possono generare timori e incertezze in chi è interessato all’intervento. Analizziamo i principali falsi miti sulla Femto-LASIK, che andremo a sfatare basandoci su evidenze scientifiche e sulla reale esperienza dei pazienti.
Partiamo da come funziona questa tecnica: la Femto-LASIK è un’evoluzione della LASIK tradizionale e prevede l’uso di un laser a femtosecondi per creare un sottile lembo nella parte superficiale della cornea. Successivamente, il laser ad eccimeri modella la curvatura corneale per correggere il difetto visivo e il lembo può essere riportato alla posizione iniziale.
Rispetto alla LASIK, che utilizza una lama meccanica per il taglio iniziale, la Femto-LASIK offre una maggiore precisione e un recupero più rapido. Cos’è allora che spaventa chi si accosta a questa tecnica?
Femto-LASIK, miti da sfatare: l’intervento è doloroso?
Assolutamente no, è una tecnica completamente indolore. Viene eseguita con anestesia topica, cioè limitata all’occhio, sotto forma di collirio, che elimina qualsiasi fastidio. Alcuni pazienti possono avvertire una lieve pressione sull’occhio durante la procedura, ma nulla di più. Quindi, se ti preoccupa l’eventualità che l’intervento laser agli occhi possa essere doloroso, nessuna paura.
Anche il recupero post-operatorio non deve spaventare. Già poche ore dopo l’intervento, la maggior parte dei pazienti non ha più nessun lieve bruciore. Di solito, a partire dal giorno successivo è possibile lavorare e guidare. Sarà sufficiente prestare attenzione a seguire le raccomandazioni del medico oculista, utilizzando i colliri indicati, sospendendo temporaneamente sport d’acqua e di contatto ed evitando contatti con cani, gatti e terriccio.
Femto-LASIK, miti da sfatare: non è una tecnica sicura?
Si tratta di una delle procedure più sicure e collaudate per la correzione visiva. L’uso del laser a femtosecondi garantisce una precisione elevata, riducendo al minimo il rischio di complicanze rispetto alle tecniche tradizionali.
Questa tecnica chirurgica è molto delicata e si basa su un sofisticato sistema laser computerizzato che utilizza minuscole bollicine d’aria per separare i tessuti. Quindi, anche qui: niente da temere.
Femto-LASIK, miti da sfatare: corregge solo la miopia?
Assolutamente no, con la Femto-LASIK è possibile intervenire su tutti i difetti visivi: miopia, ipermetropia, astigmatismo e presbiopia. E non solo, questa tecnica consente anche di correggerli in contemporanea, durante l’unica medesima operazione.
Femto-LASIK, miti da sfatare: lo possono fare tutti?
Come per tutte le tecniche chirurgiche, anche per la Femto-LASIK esiste un iter preoperatorio per verificare l’idoneità alla chirurgia refrattiva. In particolare, occorre uno spessore corneale sufficiente, la stabilità del difetto visivo di almeno un anno e l’assenza di patologie oculari.
Qualora non fosse praticabile sottoporsi a un intervento con questa tecnica, si possono valutare altre soluzioni, come le lenti intraoculari (ICL), ideali per difetti visivi elevati.
Femto-LASIK, miti da sfatare: il difetto visivo può ritornare?
Assolutamente no, la correzione ottenuta è permanente. L’importante è che il difetto di vista sia stabile da almeno dodici mesi: in questo caso, sono molto basse le possibilità che possa ritornare. In quei rari casi, è possibile valutare un ritocco.
L’invecchiamento naturale dell’occhio può portare a cambiamenti della vista nel tempo, lasciando spazio a problematiche come la cataratta, che però sono totalmente indipendenti dall’intervento e saranno da valutare in modo mirato e specifico nel momento in cui dovessero insorgere, qualora ciò accada.
Molti pregiudizi sulla Femto-LASIK sono basati su informazioni obsolete o errate. Questa tecnica rappresenta oggi una delle migliori soluzioni per la correzione permanente dei difetti visivi. Se hai altri dubbi o domande, parlane con i nostri specialisti: compila questo form e ti contatteremo al più presto per fissare una visita nelle cliniche del Gruppo Refrattivo Italiano.