Sensibilità alla luce
La sensibilità alla luce, conosciuta anche come fotofobia, è un disturbo piuttosto comune. Questa condizione può variare da un fastidio leggero a vera e propria sensazione dolorosa. Può rappresentare il sintomo di altre condizioni sottostanti, ma può anche verificarsi come un disturbo autonomo.
Tra le condizioni in cui più spesso si manifesta, abbiamo l'esposizione a luce solare intensa, l'illuminazione interna troppo brillante o addirittura l'uso di dispositivi elettronici come computer o smartphone. Le persone con sensibilità alla luce possono infatti reagire a diverse tipologie di fonti luminose, tra cui la luce naturale, la luce artificiale e i riflessi luminosi.
Quali sono le possibili cause della sensibilità alla luce?
La sensibilità alla luce può essere causata da diverse condizioni e fattori. Ecco alcune delle cause più comuni:
Patologie oculari come congiuntivite, cheratite, uveite e glaucoma
Disturbi corneali come il cheratocono o le abrasioni corneali
Malattie infettive come herpes e congiuntivite virale
Disturbi neurologici quali l'emicrania e l'emicrania oftalmica
Interventi agli occhi come quello di cataratta o i trattamenti laser
Farmaci antinfiammatori, antidepressivi e diuretici
Malattie autoimmuni come la sindrome di Sjögren e il lupus
Traumi agli occhi come una botta o una lesione all’occhio
Si può curare la fotofobia?
Il trattamento della sensibilità alla luce dipende dalla causa sottostante. In molti casi, mira a gestire la condizione di base. Nel caso, per esempio, di un'infezione agli occhi, il trattamento avrà l’obiettivo di risolvere quella condizione specifica.
Per le persone con fotofobia legata all'emicrania, possono essere raccomandati farmaci preventivi o trattamenti per l'emicrania stessa.
L'uso di occhiali da sole con filtri UV può essere utile per chi soffre di sensibilità alla luce dovuta a ragioni ambientali. In ogni caso, è importante consultare un oculista per una valutazione completa.