Tutto comincia con la tecnologia NASA che consente ai telescopi terrestri e spaziali di ottenere immagini prive di aberrazioni per esplorare le profondità dello spazio, alla ricerca di pianeti extrasolari. In particolare, per il telescopio spaziale James Webb Space Telescope, che verrà lanciato in orbita attorno al sole nel 2018, verranno costruiti 18 segmenti di specchio sviluppati secondo il sistema di scansione Hartmann Shack sviluppato dalla WaveFront Science (New Mexico, USA).
Nel 2007, il colosso oculistico AMO (Advanced Medical Optics) ha acquistato la WaveFront Sciences e con essa tutta la sua tecnologia (https://spinoff.nasa.gov/Spinoff2012/hm_5.html), al fine di sviluppare una nuova generazione di chirurgia refrattiva laser (WaveFront iDesign LASIK), che eliminiFigura 2
integralmente tutte le aberrazioni visive presenti all’interno dell’occhio. In altre parole – oltre ai comuni difetti di vista come astigmatismo, miopia e ipermetropia – vengono rilevati e corretti anche ordini superiori di difetto, quali ad esempio: comi, trifogli ed aberrazioni sferiche. Viene quindi creata una mappa in 3 dimensioni del difetto visivo complessivo, e tali informazioni sono quindi trasmesse al successivo trattamento laser che rimodellerà la cornea in maniera tale che tali irregolarità vengano eliminate.
Sono diversi i risultati ottenuti dalla WaveFront LASIK?
La tecnologia WaveFront è innovativa perché ha il potenziale di migliorare non solo quanto si vede, normalmente misurato in decimi (es.: dieci decimi), ma anche quanto bene si vede in termini di sensibilità al contrasto ed ai colori. Ciò si traduce in un rischio ridotto di complicazioni post-LASIK come aloni, bagliori e visione notturna difficoltosa. Infatti, tali artefatti sono causati dalla presenza delle aberrazioni ottiche di alto ordine, sopra citate.
Numerosi sono ormai gli studi clinici in letteratura che riportano la superiorità della tecnologia WaveFront nella chirurgia refrattiva laser, tuttavia non tutti i pazienti sono idonei candidati a tale trattamento poiché viene rimossa una quantità superiore di tessuto corneale rispetto alla chirurgia laser tradizionale. Come sempre, è durante la valutazione preoperatoria con il chirurgo oculista che sono evidenziate l’idoneità al trattamento nonché le migliori tecniche a disposizione per il paziente.
Tecnologia militare
Mentre la tecnologia NASA viene applicata per ottenere la migliore ottica oculare possibile in fase di diagnosi e programmazione dell’intervento, durante l’intervento è la tecnologia di derivazione militare ad entrare in gioco. Infatti, poiché il trattamento laser ha una durata sì breve, ma comunque di alcuni secondi, qualche piccolo o grande movimento da parte dell’occhio è possibile.Figura 3 Per garantire la precisione micrometrica richiesta da tale chirurgia, un apposito sistema ad infrarossi registra la pupilla del paziente e con essa tutti i suoi movimenti. Grazie a questa tecnologia di derivazione missilistica, ogni impulso laser viene indirizzato istante per istante esattamente dove deve andare sulla cornea del paziente. Inoltre, nella nuova tecnologia WaveFront, viene registrata e tracciata anche l’iride del paziente per compensare anche piccoli eventuali movimenti di ciclotorsione. Tutti noi, infatti, oltre a guardare in alto, in basso, a destra ed a sinistra, possiamo anche ruotare l’occhio lungo il suo asse antero-posteriore: è sufficiente guardare i nostri occhi allo specchio mentre ruotiamo la testa sulla spalla destra o sinistra per rendercene conto.
L’impronta digitale del difetto visivo
Non esistono due occhi uguali. Ciò sta diventando ormai di fondamentale importanza nelle tematiche relative alla sicurezza con l’identificazione dei parametri biometrici iridei ed è anche implicato nel difetto visivo. Ognuno di noi ha un difetto visivo residuo in entrambi gli occhi, anche se perfettamente corretti con occhiali o lenti a contatto. Lo scopo della tecnologia iDesign WaveFront è quindi proprio quello di ottenere un trattamento estremamente personalizzato del difetto visivo, secondo il proprio specifico fronte d’onda, ossia la traduzione italiana di WaveFront.