Lo stress cronico è uno dei problemi che maggiormente impatta sulla società moderna. Si potrebbe parlare di una sorta di epidemia se consideriamo la crescita inarrestabile che sta avendo e le conseguenze che porta sulla salute e sulla qualità della vita delle persone.
Il benessere psichico e il benessere fisico sono strettamente connessi, infatti, le patologie e le problematiche fisiche causate dallo stress sono molteplici: è noto che lo stress ha un ruolo su disturbi gastrici, emicrania, ipertensione, dermatiti… Più raramente invece si pensa alle conseguenze che lo stress può avere sulla salute oculare. Tuttavia, così come può risultare pericoloso per il sistema nervoso o quello cardiocircolatorio, anche sui nostri occhi può avere serie conseguenze.
Corioretinopatia sierosa centrale
Un esempio lampante delle conseguenze che lo stress può avere sulla vista è la corioretinopatia sierosa centrale. Si tratta di una malattia dell’occhio caratterizzata dall’accumulo di liquido sieroso sotto la macula, la porzione centrale della retina. I sintomi che provoca questo accumulo sono la visione appannata, la comparsa di una macchia centrale che ostacola la vista, la distorsione delle immagini. A esserne colpiti sono entrambi gli occhi, ma generalmente non contemporaneamente. Come è facile immaginare, sperimentare questo tipo di sintomatologia può spaventare molto il paziente, che si trova improvvisamente ad avere problemi di vista anche intensi.
Normalmente la malattia si risolve in maniera spontanea nell’arco di 2-4 mesi, c’è però il rischio di recidiva e successiva cronicizzazione. Una volta diventata cronica, la corioretinopatia sierosa centrale può portare ad alterazioni degenerative dei fotorecettori maculari, causando un danno visivo non più recuperabile.
Quali sono i fattori di rischio?
Non sono ancora chiare tutte le cause che portano allo sviluppo di questa malattia, c’è però un fattore che caratterizza la maggior parte delle persone che ne sono colpite, ed è proprio lo stile di vita molto attivo e stressante. La corioretinopatia sierosa centrale colpisce soprattutto il sesso maschile (85%), l’età di insorgenza è tra i 30 e i 50 anni. Le persone che ne soffrono, come dicevamo, sono spesso accomunate da abitudini di vita molto frenetiche, da una predisposizione allo stress, da professioni che richiedono particolare competitività e dall’hurry sickness, ovvero la sensazione di dover continuamente gestire situazioni d’urgenza.
La presenza di un alto livello di cortisolo (il famoso ormone dello stress) è un dato comune, rappresentano quindi un fattore di rischio tutte quelle situazioni che portano un aumento di questo ormone.
Quando il problema diventa cronico
Come abbiamo detto, la malattia generalmente si risolve da sé, e la funzione visiva torna alla normalità nel giro di 3-4 mesi. Purtroppo però nel 45-50% dei casi la malattia tende a recidivare, diventando poi cronica. A favorire questo sviluppo della malattia sembra contribuire anche l’ipertensione arteriosa sistemica, anch’essa notoriamente legata allo stress. Come è facile immaginare, i pazienti con più alto rischio di compromissioni gravi della vista sono quelli in cui le recidive sono più frequenti, i distacchi persistenti e in cui l’atrofia della retina è più consistente.
Quali cure abbiamo a disposizione?
Sono state sperimentate numerose terapie farmacologiche per la cura di questa malattia, la maggior parte di queste è finalizzata a controllare gli alti livelli di cortisolo. Tuttavia nessuna delle terapie fino a oggi provate ha dato una chiara dimostrazione di efficacia.
Valido è risultato invece il trattamento di fotocoagulazione, con il laser possiamo infatti agire direttamente sul punto in c’è la perdita di liquido, permettendo un più rapido recupero durante la fase acuta della malattia.
Imparare a controllare lo stress
La corioretinopatia sierosa centrale è solo una delle problematiche che lo stress può causare ai nostri occhi: si possono sperimentare annebbiamenti e cali di vista, palpitazioni e tremori delle palpebre, blefariti e gonfiori. Mantenere uno stile di vita sano, con un’alimentazione adeguata, attività fisica abituale e un sufficiente numero di ore di sonno è il primo passo per ridurre lo stress cronico e contrastarne le conseguenze, non solo per la salute dei nostri occhi ma per il benessere generale. Tecniche di rilassamento, meditazione, respirazione diaframmatica possono essere validi aiuti.