17 aprile 2024
Salute

Le Congiuntiviti Primaverili

La congiuntivite è una infiammazione della congiuntiva, ovvero la membrana trasparente che rivesta la sclera –ossia la parete bianca dell’occhio. Tale membrana, quando va incontro ad infiammazione, aumenta la propria vascolarizzazione diventando quindi visivamente rossa e più ispessita. Le cause di infiammazione possono essere infettive –a carico di virus e batteri– oppure allergiche, in particolar modo nella stagione primaverile ed autunnale. Ciò è dovuto ad un normale aumento degli allergeni presenti nell’aria (per esempio i pollini) in queste stagioni nonché a reazioni allergiche ad altre sostanza tra cui: cloro nelle piscine, fumo di sigaretta o ingredienti di cosmetici.

La sintomatologia comprende prevalentemente irritazione, dolore e prurito. Può associarsi a sensazione di bruciore ed essere accompagnata ad abbondante lacrimazione con “occhi gonfi” (Figura 1). È normalmente presente fotofobia (ipersensibilità alla luce forte), visione più o meno sfocata e secrezione biancastra, a differenza della secrezione delle congiuntiviti batteriche che si differenzia per essere invece più collosa e verdastra. Si tratta quindi di sintomi piuttosto aspecifici che possono essere presenti anche in altre condizioni, pertanto la valutazione oculistica è indicata qualora tale disturbo perduri per alcuni giorni oppure sia accompagnato da dolore o cambiamenti della visione.

Cosa provoca la Congiuntivite Primaverile?

Come scrivevamo sopra, è tipicamente causata da allergeni come pollini o particelle di pelo e pelle di animali domestici. Sono a maggior rischio disviluppare tale patologia le persone con storia famigliare di allergia, in particolare con asma, eczema e riniti allergiche. Sono altresì a maggior rischio i pazienti affetti da altre allergie stagionali. Non esistono criteri diagnostici o esami di laboratorio standardizzati per la congiuntivite primaverile. La diagnosi è quindi perlopiù clinica in seguito ad anamnesi e ad esame obiettivo oculistico.

Trattamento

La prima cosa da fare è evitare di sfregare gli occhi, poiché ciò non fa altro che causare ulteriore infiammazione. Alcuni casi più lieve possono essere trattati autonomamente a casa mediante somministrazione di lacrime artificiali o colliri antistaminici da banco e con compresse oculari fredde. In caso di persistenza del disturbo, si rende necessaria una valutazione oculistica per evitare sequele che possano danneggiare irrimediabilmente la vista, come le cicatrici corneali (Figura 2). Purtroppo i comuni test allergologici da stimolazione non trovano quasi ma i riscontro nelle congiuntiviti allergiche. Può essere pertanto utile imparare ad identificare ed evitare in autonomia gli allergeni che causano la propria infiammazione oculare. Evitare di uscire, utilizzando aria condizionata durante le ore della giornata altamente piene di allergeni, può aiutare a ridurre l’esposizione.

Molte persone trovano beneficio dall’allergia quando il meteo peggiora e le piogge puliscono l’aria dagli allergeni. Le forme più gravi di congiuntivite allergica trovano trattamento con colliri a base di cortisone o di farmaci immunosoppressori, sempre sotto stretto controllo medico.

Se non passa?

L’ occhio rosso è una spia di allarme del nostro occhio (o del nostro corpo) che può sottendere una molteplicità di situazioni patologiche che variano dalla mai banale congiuntivite a condizioni più gravi quali il glaucoma acuto o le malattie autoimmuni. Qualora la sintomatologia non migliori nel giro di qualche giorno, oppure si associ a dolore oculare, è fondamentale una tempestiva valutazione oculistica.

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