15 dicembre 2023
Cataratta

Cataratta e presbiopia: le nuove tecnologie per tornare a vedere bene anche dopo i quarant’anni.

Generalmente dopo i quarantacinque - cinquant’anni inizia quel naturale processo di opacizzazione del cristallino che porta, con il passare del tempo, allo sviluppo della cataratta. Il cristallino è la lente presente nei nostri occhi, posizionata nella zona anteriore del bulbo oculare, che grazie alla sua elasticità riesce a modificare la propria forma per mettere a fuoco ciò che vediamo.

Un po’ come, con l’aumentare dell’età, tutti i tessuti del nostro corpo perdono tono ed elasticità, così avviene anche per il cristallino, che diventa più rigido e perde la sua trasparenza rendendo via via più difficoltosa la visione.

L’irrigidimento del cristallino è ciò che porta alla comparsa della presbiopia, la progressiva opacizzazione sfocia invece nella cataratta.

Oggi è però possibile interrompere questo inesorabile processo grazie alle nuove tecnologie laser.

La cataratta operata dal laser

Oggigiorno la chirurgia dell’intervento di cataratta è arrivata a livelli di tecnologia altissimi e si avvale di ultrasuoni, coadiuvati dal laser in alcuni passaggi chiave. In questo modo, laddove in passato erano richiesti anche alcuni giorni di ricovero, oggi tutto viene svolto in regime ambulatoriale: l’intervento ha generalmente una durata di 10-15 minuti e il paziente può tornare a casa già nel giro di un’ora

Altro grande vantaggio è dato dalla tecnologia delle IOL a fuoco allungato, le lenti artificiali che vengono inserite in sostituzione al cristallino naturale: queste lenti sono sempre più sofisticate ed eliminano la dipendenza dagli occhiali sia per lontano sia per vicino, anche nei pazienti astigmatici, avendo una tecnologia ottica tale da focalizzare contemporaneamente sulla retina oggetti vicini e lontani.

Il recupero dopo l’intervento di cataratta

Se l’occhio del paziente è sano e la retina non presenta maculopatie o altre degenerazioni, il recupero visivo è rapido (generalmente 1-2 giorni) e molto spesso consente anche il raggiungimento dei dieci decimi di acuità visiva.

Tale recupero visivo è di tipo permanente poiché il cristallino artificiale che viene impiantato non è soggetto a deterioramento o ulteriori opacizzazioni. L’unica eventuale evenienza riscontrabile negli anni seguenti l’intervento è la cataratta secondaria, ossia l’opacizzazione di una piccola membrana che sostiene il cristallino artificiale impiantato nell’occhio. Sarà sufficiente un trattamento laser ambulatoriale e indolore, della durata di pochi secondi, per ripristinare una perfetta e definitiva trasparenza.

Correggere la presbiopia con il laser

Anche la presbiopia oggi è trattabile con il laser: la tecnologia laser ZEISS PRESBYOND ® permette di correggere il difetto visivo senza dovere per forza sostituire un cristallino che risulti ancora trasparente e abbia solamente perso un po’ di elasticità, risultando così molto meno invasiva.

Il laser, seguendo un algoritmo creato in base agli occhi del paziente, allunga la capacità di messa e fuoco e inoltre crea una lieve asimmetria della focalizzazione degli occhi: uno vedrà leggermente meglio per lontano e l’altro leggermente meglio per vicino, raggiungendo in questo modo una perfetta armonia d’insieme, che riesce a garantire la massima estensione della visione nello spazio (e nel tempo).

Come funziona l’intervento Presbyond

L’intervento di chirurgia refrattiva per la correzione della presbiopia, ed eventualmente anche per la correzione di altri difetti visivi presenti, richiede una permanenza in clinica di circa 30 minuti. I primi dieci sono destinati alla disinfezione e alla preparazione del paziente, che passerà poi alla sala laser: saranno necessari solamente 2-3 minuti per occhio. Successivamente, dopo una decina di minuti di riposo in ambulatorio, il paziente potrà essere dimesso. L’intervento e il postoperatorio sono assolutamente indolori, nelle ore successive si potrà avvertire al massimo un lieve bruciore oculare. 

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